BENI STRUMENTALI

Credito di imposta e investimenti 4.0 prima del 30 marzo: le problematiche della comunicazione obbligatoria

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Il decreto Agevolazioni fiscali introduce l’obbligo per le imprese di comunicare preventivamente il valore complessivo degli investimenti pianificati. Oltre che la ripartizione del credito d’imposta per gli Investimenti 4.0 e la ricerca e sviluppo a partire dal 30 marzo 2024.

 

Tale obbligo si estende anche agli investimenti effettuati nel 2023 e nei primi mesi del 2024, se i crediti non sono ancora stati utilizzati. Le imprese devono inoltre aggiornare la comunicazione una volta completati gli investimenti. Tuttavia, il decreto presenta alcune criticità che richiedono attenzione.

Nuovi Obblighi per la Fruizione del Credito d’Imposta 4.0

Il Decreto Legge n. 39/2024, all’articolo 6, stabilisce che le imprese che intendono usufruire dei crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali e immateriali 4.0 (previsti dalla legge di bilancio 2021 art. 1, commi 1057-bis – 1058-ter, legge n. 178/2020), devono comunicare diversi elementi. 

 

In particolare, è necessario dichiarare il totale degli investimenti pianificati a partire dal 30 marzo 2024 e specificare come si prevede di suddividere e utilizzare il credito d’imposta negli anni successivi.

Investimenti 4.0 in beni strumentali a partire dal 30 marzo 2024

Secondo la normativa attuale, per gli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati tra il 2023 e il 2025 (fino al 30 giugno 2026 con acconto e ordine 2025), è possibile ottenere un credito d’imposta con il:

 

  • 20% per importi fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% per importi oltre 2,5 milioni e fino a 10 milioni;
  • 5% per importi oltre 10 milioni e fino a 20 milioni.

 

Per gli investimenti in beni immateriali 4.0, il credito d’imposta è pari a:

 

  • 15% con un limite di spesa di 1 milione di euro per investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 (fino al 30/06/2025 con acconto e ordine 2024);
  • 10% con lo stesso limite per investimenti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025 (fino al 30 giugno 2026 con acconto e ordine 2025).

 

Per beneficiare di questi crediti, è necessario rispettare specifici obblighi documentali, tra cui:

 

  • indicare il riferimento normativo dell’agevolazione nella fattura e nei documenti di acquisto;
  • richiedere una perizia tecnica asseverata per investimenti superiori a 300.000 euro. Oppure una dichiarazione del legale rappresentante per importi inferiori;
  • verificare la regolarità dei contributi previdenziali al momento dell’utilizzo del credito, ad esempio il DURC.

 

Inoltre, è obbligatorio inviare una comunicazione preventiva prima di effettuare gli investimenti, seguendo le disposizioni dell’art. 109 del TUIR. 

 

Queste comunicazioni devono essere inviate telematicamente secondo un modello che sarà aggiornato da un decreto del Ministero delle imprese e del Made in Italy. 

 

È importante notare che l’assenza di questa comunicazione preventiva impedisce l’uso del credito d’imposta in compensazione tramite F24. Inoltre il mancato invio della comunicazione aggiornata potrebbe influenzare l’ammissibilità del credito stesso.

Credito per ricerca e sviluppo a partire dal 30 marzo 2024

Le imprese devono seguire lo stesso procedimento per poter accedere ai crediti d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica. Come previsto dall’art. 1, commi 200, 201 e 202 della legge di Bilancio 2020 (legge n. 160/2019). 

 

Questo include anche le attività di innovazione tecnologica orientate agli obiettivi di digitalizzazione 4.0 e transizione ecologica, secondo l’art. 1, comma 203. La comunicazione deve essere aggiornata al termine degli investimenti.

 

Questa nuova misura si aggiunge agli obblighi già esistenti, garantendo la validità degli investimenti e delle spese ammissibili per le agevolazioni

 

La normativa richiede che le imprese inviano al Ministero dello Sviluppo Economico una comunicazione necessaria per valutare l’andamento delle misure agevolative

Il decreto direttoriale del 6 ottobre 2021 ha stabilito il modello, il contenuto e le modalità di invio di tale comunicazione.

Inoltre, l’uso del credito d’imposta è soggetto a specifici obblighi di certificazione:

  • una certificazione rilasciata dal revisore legale riguardante le spese ammissibili e la loro corrispondenza alla documentazione contabile;
  • una relazione tecnica che descriva obiettivi, contenuti e risultati delle attività ammissibili svolte in ogni periodo d’imposta, redatta dal responsabile delle attività o del progetto e firmata dal legale rappresentante dell’impresa o dal soggetto commissionario.

 

Investimenti 4.0 e ricerca e sviluppo dal 1° gennaio al 29 marzo 2024

Il nuovo obbligo si applica agli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0 e alle attività di ricerca e sviluppo effettuati dal 1° gennaio 2024 fino alla vigilia dell’entrata in vigore del decreto.

 

Le imprese dovranno inviare solo la comunicazione al termine degli investimenti, utilizzando un modello telematico stabilito dal decreto direttoriale del 6 ottobre 2021. 

 

Quest’ultimo sarà aggiornato riguardo a contenuto, modalità e termini di invio delle comunicazioni tramite un nuovo decreto del Ministero delle imprese e del made in Italy.

Investimenti in beni strumentali 4.0 realizzati nel 2023

L’obbligo di comunicazione riguarda anche il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali e immateriali 4.0 relativi al 2023 e non ancora utilizzati. 

 

La compensabilità di tali crediti è subordinata all’invio al Ministero delle Imprese e del Made in Italy del modello previsto dal decreto direttoriale del 6 ottobre 2021.

 

Per esempio, se un’impresa ha acquisito un bene interconnesso al sistema aziendale nel 2023 e ha già utilizzato la prima rata del credito in compensazione F24, dovrà attendere di inviare la comunicazione per poter utilizzare le rate relative al 2024 e al 2025.

 

A partire dal 1° luglio 2024, l’uso del credito d’imposta in compensazione in F24 sarà soggetto a nuove limitazioni in presenza di debiti scaduti superiori a 100.000 euro, introdotte dalla legge di Bilancio 2024. 

 

Ciò significa che, se il contribuente ha debiti maggiori di 100.000 euro, potrebbe non essere in grado di compensare il credito relativo agli investimenti del 2023, mentre fino al 30 giugno 2024 tale possibilità rimane aperta.

 

Nonostante l’introduzione di questo obbligo miri a ridurre le frodi, si contrappone ai principi di certezza del diritto e legittimo affidamento.

 

Se vuoi saperne di più sul credito di imposta e investimenti 4.0, compila il form per entrare in contatto con il nostro team tecnico e scarica la guida.

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Lorenzo Stefanelli

Lorenzo collabora con Golden Group in qualità di Adv Specialist.
La sua avventura nel digital marketing inizia nel 2018, in questi anni ha acquisito sempre più esperienza aiutando diverse aziende a creare una strategia digitale di successo.
Nell'ultimo periodo si appassiona alla creazione di contenuti, che realizza per il blog di Beni Strumentali.

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