I Beni strumentali sono l’insieme di prodotti materiali e immateriali (impianti, macchinari, attrezzature, software o licenze) utilizzati da imprese e professionisti nei processi produttivi. Tradizionali o innovativi, sono fattori a medio lungo ciclo di utilizzo e perciò, poiché vengono utilizzati a lungo, sono sempre ammortizzabili.
L’ammortamento del costo del bene strumentale è un procedimento che consiste nel ripartire su più anni o più esercizi il costo di acquisto di tali beni. L’impresa dunque, acquistando un bene strumentale, non deduce subito l’intero costo, ma solo la quota relativa all’anno di utilizzo. Il costo del bene viene ripartito così su più quote, che variano in base agli esercizi su cui il bene sarà utilizzato.
Non sono ammortizzabili i beni non strumentali che non presentano utilità pluriennale o che l’impresa ha utilizzato ma non acquistato (leasing, noleggio operativo di beni strumentali, affitto, ecc).
Inoltre, è possibile ottenere un credito d’imposta per i beni strumentali di valore inferiore a 516,46 euro.
Il Ministero delle Finanze, per ogni bene strumentale, ha stabilito specifici coefficienti di aggiornamento: una percentuale che si applica al costo d’acquisto e che stabilisce la quota parte del costo che sarà scaricabile.
I beni strumentali si dividono in tre differenti categorie ognuna delle quali ha caratteristiche proprie e, conseguentemente, possiede diverse forme di ammortamento e agevolazione.
I Beni Mobili costituiscono la categoria più estesa di beni strumentali. Esempi di beni strumentali sono: veicoli commerciali e industriali, camion e furgoni, autoveicoli ed anche tutte le attrezzature e gli impianti propri di un’azienda. Rientrano altresì nella categoria di beni mobili anche le macchine e gli arredi da ufficio, come computer, smartphone, scrivanie e armadi. In questo specifico caso l’ammortamento avviene in breve tempo, mediamente entro i primi 10 anni di utilizzo.
La seconda categoria di bene strumentale invece riguarda gli immobili, ossia i fabbricati. Questi ultimi possono essere intesi sia come immobili già esistenti sia come ancora da costruire e in fase di progettazione. Alcuni esempi possono essere i magazzini, gli uffici, i negozi e i capannoni. Per i beni strumentali immobili il periodo di ammortamento è molto più lungo in quanto i costi sostenuti sono evidentemente maggiori. Solitamente quindi si può arrivare ad ammortizzare l’investimento in beni immobili fino a cinquanta anni.
La terza, ed ultima, categoria di beni strumentali è quella relativa ai beni immateriali, definiti anche come immobilizzazioni immateriali. Sono qui compresi brevetti, marchi, software e altri diritti di proprietà intellettuale derivanti dal know-how aziendale. In quest’ultimo caso la durata dell’ammortamento è strettamente collegata alla velocità con cui il valore deperisce nel tempo. Ad esempio la durata di una licenza oppure di un brevetto.
Si definiscono beni strumentali per natura quegli immobili relativi ad imprese commerciali che, senza una trasformazione importante, non sarebbero destinabili ad un impiego diverso. In questa categoria vi possono rientrare anche gli immobili che non sono utilizzati o che sono stati concessi in locazione o comodato.
I beni strumentali per destinazione sono invece quelli utilizzati solamente nell’esercizio d’impresa. Quindi essi vengono utilizzati direttamente dall’imprenditore all’interno del processo produttivo a titolo di proprietà o di altro diritto reale.
Possono beneficiare del credito d’imposta beni strumentali e dell’ammortamento sia imprese (società o imprese individuali), che professionisti.
Il Ministero ha per loro previsto dei costi di ammortamento sulla base dei quali queste categorie possono dedurre il costo dei beni acquistati. Così facendo, l’imponibile per il calcolo delle imposte viene ridotto sulla base delle quote di ammortamento.
Qualora professionisti o imprese applichino il regime forfettario o il regime dei minimi, l’uso dei beni strumentali e il loro ammortamento segue regole differenti:
Questo regime non prevede quote esatte da ridurre ma costi “forfettizzati”, calcolati in percentuale sul fatturato e in basa alla tipologia di attività svolta
In questo piano è prevista un’agevolazione che riguarda i beni strumentali 4.0, ossia i beni materiali e immateriali collegati alla trasformazione tecnologica e digitale (robot, software, macchinari tecnologicamente innovativi).
Per questa tipologia di beni è previsto un iperammortamento.
La Nuova Sabatini è il provvedimento pensato dal Ministero dello Sviluppo Economico – MISE – con la finalità di semplificare l’accesso al credito e aumentare la competitività del sistema produttivo. La Legge di Bilancio 2022 ha modificato i finanziamenti previsti dalla Nuova Sabatini istituendo un fondo pari a 900 milioni di euro fino al 2027.
Più nel dettaglio la Nuova Sabatini ha quindi l’obiettivo di supportare investimenti in macchinari, impianti, attrezzature, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Le agevolazioni previste dalla Nuova Sabatini sono pari all’ammontare degli interessi. Questi ultimi a loro volta calcolati su un piano di ammortamento di cinque anni con rate semestrali posticipate.
Inoltre attraverso la Legge di Bilancio 2022 sarà possibile ricevere il contributo in una trance unica, fino ad un massimo di duecentomila euro.
Infine per gli acquisti di beni industria 4.0, quindi tutti quelli che riguardano l’innovazione tecnologica, è stato maggiorato del 30% l’ammontare del finanziamento.
Le imprese interessate a godere dei finanziamenti della Nuova Sabatini devono presentare sia la richiesta di finanziamento sia la domanda di accesso ad una banca o altresì ad un intermediario finanziario. Sarà quindi loro compito trasmettere la richiesta al Ministero che dopo cinque giorni lavorativi verifica l’ammissibilità, parziale o totale, della domanda.
Hai delle dubbi sui Beni Strumentali? Vuoi capire se la tua attività rientra nei parametri per usufruire delle agevolazioni? Contatta gli esperti dei Beni Strumentali.
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